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venerdì 8 gennaio 2010

Roghudi

A poco più di 600 metri sul livello del mare, nel mezzo del torrente Amendolea, circondato da monti impenetrabili, il vecchio abitato di Roghudi e la sua frazione Chorìo di Roghudi, continua a resistere all'ingiuria del tempo. In un susseguirsi di monti e di dirupi, nella totale assenza di terreni pianeggianti, Roghudi si trova adagiato sul crinale di una collina che precipita verso il fondo della valle. A poca distanza si possono ammirare due formazioni geologiche naturali: Ta vrastarùcia (le caldaie del latte) e I Ròcca tu Dràgu (la Rocca del Drago).
Oasi linguistica grecanica, paese ellenofono, Roghudi appartiene al territorio denominato “Bovesia“.Il paese conserva ancora in parte la parlata originaria, soprattutto negli anziani che hanno però rinunciato da tempo a praticarla nell’uso quotidiano, per cui essa è destinata fatalmente a scomparire.

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