Chianalea, antico borgo di Scilla, deriva il suo nome da "piano galea", ma è anche conosciuto come Acquagrande o Canalea, per le sue piccole case che sorgono direttamente sugli scogli,separate le une dalle altre solo da piccole viuzze, che scendono direttamente nel mare Tirreno.
Secondo la leggenda, furono gli scampati alla caduta di Troia, attratti dalla pescosità del mare, a costituire il primo nucleo di abitanti di Scilla. Successivamente, nel IV secolo d.C., l’insediamento fu distrutto dai Vandali, per rifiorire tra l’VIII e IX secolo con il dominio dei Bizantini, che assicurò a Scilla notevole prosperità. Il quel periodo notevole fù la presenza di monaci Basiliani provenienti dalla Grecia. Sul finire dell’anno 1000, i Normanni, guidati da Roberto il Guiscardo, conquistano la rocca di Scilla scacciando i Bizantini; successivamente, con il dominio Svevo ( XI-XIV secolo ) si ha un notevole sviluppo di Scilla, grazie all’attivo commercio con l’Oriente ed i grandi porti dell’Adriatico. Si ebbe poi il dominio degli Aragonesi e degli Angioini. Agli inizi del 1500, il capitano d’armi Paolo Ruffo, conte di Sinopoli, acquista il feudo di Scilla che difenderà strenuamente contro il pirata Barbarossa, riuscendo ad impedire a quest’ultimo, lo sbarco sulle coste. Nel 1700 gli Angioini fortificano possentemente il castello di Scilla, per difendersi dagli Aragonesi che, comunque, riconquistano le Due Sicile nel 1734. Un terremoto devastante, sul finire nel 1783 distrugge quasi totalmente Scilla ed il borgo di Chianalea.
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