"La visione è così magica che compensa di ogni fatica sopportata per raggiungerla: selvagge e aride guglie di pietra lanciate nell'aria, nettamente delineate in forma di una gigantesca mano contro il cielo… mentre l'oscurità e il terrore gravano su tutto l'abisso circostante". Edward Lear - Londra 1812 – San Remo ( Italia ) 1888
Non si possono trovare parole migliori che quelle citate, per descrivere lo stupore e la meraviglia che ci coglie nel vedere Pentedattilo "spaventosa selvaggia piramide" con “incuneate le case del villaggio, la più strana delle dimore dell'umanità". Vero è proprio miracolo architettonico della natura, Pentedattilo, frazione di Melito Porto salvo, è una delle località più suggestive della Calabria, sotto ogni aspetto. L’abitato, ormai quasi completamente abbandonato, è come adagiato nel palmo di una mano protesa, con le dite splancate verso il cielo azzurro sovrasta. Prese il nome, in epoca bizantina, dal greco “ cinque dita “(pente–dactylos), appunto, Pentedattilo. Piccole case, ormai abbandonate, in un intricato labirinto di vicoli e gradoni.. Vero e proprio “paese fantasma”, duramente colpito nei tempi andati ed anche in epoca recente, da calamità naturali ( frane, terremoti disastrosi, sgretolamento della roccia su cui sorge ), hanno costretto gli abitanti a trasferirsi a valle. Alla base della rupe, denominata “Calvario” esistono resti del castello del feudo degli Alberti e di un Convento dei Domenicani edificato in epoca medioevale.
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